THE DAT AFTER Sesto episodio: LE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO DEL GIOVANE PALESTRATO – C.S. N. 109

di Giacomo Rocchi.

IL CASO:

Attualmente i nostri figli diciottenni non possono disporre in nessun modo sulle terapìe che, se e quando, nella vita che li attende, saranno colpiti da malattìe o da traumi, potranno essere loro erogate.

Non pare davvero che, fino ad oggi, questi ragazzi si siano sentiti lesi in qualche diritto.

COSA SUCCEDERA’ CON LA NUOVA LEGGE?

Per firmare le dichiarazioni anticipate di trattamento bastano 18 anni. A quell’età un soggetto potrà, con una semplice firma in calce ad un modulo dattiloscritto, così disporre: “Io sottoscritto, nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta, dispongo quanto segue: in caso di a) malattìa o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante, b) malattìa che mi costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione, chiedo di non essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico o di sostegno” (si tratta di modulo proposto da Umberto Veronesi; attualmente la rinuncia al trattamento di sostegno è parzialmente inefficace); potrà, quindi, ad esempio, disporre che, nel caso in cui si trovi in coma, vengano staccate le strutture di rianimazione.

Ma se le DAT sono un’estensione del consenso informato alle terapìe, quel ragazzo che tipo di informazione avrà?

Come si fa ad essere davvero informati di una malattìa (nemmeno nominata!) se siamo in piena salute e abbiamo la vita davanti a noi?

Ci penserà il medico di famiglia ad informare compiutamente il ragazzo?

MOTIVAZIONE GIURIDICA

L’articolo 4 comma 1 del progetto di legge prevede che “Le DAT non sono obbligatorie, sono redatte in forma scritta con atto avente data certa e firma del soggetto interessato maggiorenne, in piena capacità di intendere e di volere dopo una compiuta e puntuale informazione medico-clinica, e sono raccolte esclusivamente dal medico di medicina generale che contestualmente le sottoscrive”.

Come fa il medico di base a dare ad un diciottenne in piena salute una compiuta e puntuale informazione medico-clinica che riguardi il suo futuro?

Dovrebbe rappresentare al ragazzo TUTTE le malattìe da cui potrebbe essere affetto nei prossimi 80 anni, di qualunque tipo (e se il ragazzo da grande viaggerà? Sarà meglio anche parlare delle malattìe tropicali …), nonchè di tutti gli incidenti ed accidenti che gli potrebbero capitare nella vita; dovrà poi descrivere i sintomi di ciascuna malattia o trauma, le possibili evoluzioni, la percentuale di guarigione, gli effetti della malattìa sul corpo e sulla mente, lo stato della ricerca scientifica sulle malattìe (in 80 anni qualche progresso ci sarà!) ecc. ecc.

La “compiuta informazione medico clinica” nelle DAT è palesemente una finzione.

Giacomo Rocchi

COMITATO VERITA’ E VITA

Info su Giorgio

Sono un Infermiere, scrivo libri e da molti anni sono attivo nel volontariato pro life per quanto riguarda la difesa della vita dal concepimento al termine naturale. Sono presidente dell'associazione "Ora et Labora in difesa della vita"
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