L’ORDINE DEI MEDICI DI MILANO: NO ALLA LEGGE SULLE DAT, E’ INUTILE E DISUMANIZZANTE
Clamoroso documento votato all’unanimità dai camici bianchi ambrosiani.
L’ordine dei medici di Milano scende in campo intorno alla proposta di Legge che vuole legalizzare il testamento biologico in Italia. E lo fa con un documento votato all’unanimità l’11 aprile, nel quale il giudizio è senza appello: quella legge non s’ha da fare, perché va contro la deontologia professionale e perché le leggi a tutela del paziente esistono già nell’ordinamento italiano.
Secondo i medici milanesi, il nodo sta nello strumento stesso delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, le DAT, che permettono indebitamente al paziente di prendere una decisione in un momento diverso da quello in cui tale volontà produrrà i suoi effetti. “Riteniamo – scrive infatti l’ordine dei medici – sia una criticità decisiva la possibilità di espressione “ora per allora” su un qualcosa che non si conosce” .
Secondo l’Ordine dei Medici di Milano, il giudizio sul testo di legge è positivo per “il riferimento alle cure palliative o alla necessità di intervenire sempre e comunque nelle situazioni di emergenza”.
Ma è invece negativo rispetto all’ambiguità di numerose parole-chiave contenute nel disegno di legge. Secondo i medici milanesi sarebbe quindi necessario “uno sforzo per chiarire il significato di alcuni termini che possono essere variamente intesi (da cui sentenze della magistratura, come è già successo, diametralmente opposte): ci riferiamo ad esempio al significato di vita a cui qualcuno dà un’accezione qualitativa riduttiva che incide sul concetto di bene del paziente e di salute, di dignità che non tutti sono d’accordo sia data dall’esercizio di coscienze che si riconoscono in precisi valori, di una responsabilità che qualcuno ritiene sia limitata a se stessi, di un’alleanza terapeutica che va oltre il rapporto di fiducia e presuppone anche la condivisione di valori che per il Medico sono quelli del Giuramento Professionale, di un’eutanasia che bisogna capire se sia veramente ogni azione o omissione tesa a provocare la morte anche pietosa di una persona, di un’autodeterminazione i cui limiti reali andrebbero definiti al di là delle DAT, di accanimento terapeutico.”
Sulla base di queste considerazioni, “il Consiglio dell’Ordine, nella seduta dell’’11 aprile ha votato, all’unanimità, quanto segue:
1. La Legge proposta è ridondante dal punto di vista normativo posto che già esistono norme a tutela della Persona;
2. La Legge proposta è disumanizzante, interferendo nel rapporto medico-paziente, sostituendolo con le altre figure previste (commissioni, tutori giuridici ecc.);
3. Se non di segno opposto, non è comunque rispettosa del Codice Deontologico approvato nel 2006”
La bocciatura non potrebbe essere più netta e clamorosa. La legge viene respinta non per aspetti marginali e perfettibili, ma per tre motivi essenziali e irrimediabili: è inutile; interferisce nel rapporto medico-paziente mortificando il ruolo del primo a vantaggio di terzi soggetti; è in contrasto con le norme del codice deontologico professionale.
Insomma: secondo i medici di Milano, laici e cattolici insieme, la legge sulle DAT è un vero disastro.
Comitato Verità e Vita