CARD. BAGNASCO: QUALE SOLIDARIETA’ DALLO STATO?
“…Oltre la misericordia e la solidarietà individuali, esistono anche una misericordia e una solidarietà dello Stato in quanto tale:
vivere in un contesto sociale e legislativo ispirato al rispetto, alla compassione e alla partecipazione verso i più deboli,
è assai diverso dal vivere in un ambiente intriso di atteggiamenti che vanno in senso opposto.
Il volto della persona è decisivo, ma il volto della società e dello Stato non è da meno proprio per il bene delle persone.
Quale tranquillità può garantire uno Stato che permette – se non addirittura promuove – l’aborto, l’eutanasia, il suicidio assistito,
l’infanticidio e altro ancora?
Qualcuno potrà pensare che nessuno da noi immagina certe aberrazioni, ma quando il piano è stato volutamente inclinato,
chi può prevedere e guidare la deriva? Il limite sarà spostato sempre oltre. Anche se a nessuno viene imposto nulla,
ma solo consentito, quale certezza in ordine all’accoglimento della vita fragile e alla solidarietà nelle fasi dolorose potrà
essere a tutti garantita? Quale grado di umanesimo altruista potrà essere assicurato? Chi scorge l’umanità anche dove essa
è più nascosta e più debole, più facilmente saprà riconoscerla quando è più evidente.
Quando poi si dimentica il volto unico di ciascun fratello, si arriva a quella criminalità di strada che purtroppo sta infestando
anche le nostre città…
…Con nostro stupore sono affiorati sulla stampa nazionale temi del tipo: «La famiglia? Un fardello da cui liberarsi»,
in quanto creerebbe «alle persone più problemi che altro».
Tesi sbalorditiva! Non basta la deriva sociale riscontrabile in Occidente – dove le prime vittime sono i figli – quale esito di
una società senza riferimenti certi e con una genitorialità interpretata con approssimazione, che alcuni si ostinano a teorizzare
ancora pur avendo palesemente fallito?”