Molto spesso i sostenitori dell’aborto utilizzano argomenti fallaci, in perfetta armonia con i sostenitori delle teorie omosessualiste. Non è una coincidenza. “…Chi non vuole abortire non è obbligato a farlo”,dicono: “viva la libertà di scelta”, “viva i diritti”, “viva la libertà”.
Ma che razza di libertà è – per l’uomo – quella di uccidere?
E dov’è la libertà – per il piccolo d’uomo – nell’essere uccisi?
E di che diritto stiamo parlando?
Se per far valere i propri (presunti) diritti è necessario sopprimere quelli di altre persone (adulti o bambini che siano) allora ciò significa una cosa sola: quel tipo di “diritto” è solo prepotenza, una violenza mascherata, e non ha ragione di essere richiesto.
Anzi: questa ideologia, che sostiene che i diritti vanno sempre bene, anche se qualcuno deve morire o soffrire o perdere la sua dignità inviolabile come conseguenza delle nostre presunte “libertà”, dev’essere combattuta.
Non è (solo) una questione di fede. E’ una questione di libertà, questa sì, di lottare per una società giusta e autenticamente libera. Da Platone in poi, chiunque dovrebbe sapere che ogni legge ha una funzione pedagogica, ogni scelta giuridica ha un impatto sociale e modifica la società in cui i cittadini vivono. Dunque, non lasciamoci prendere il naso dal solito slogan “… ma a te cosa cambia?”.
A me cambia.
Eccome.
Alessandro Benigni